Lo sapevamo che a 15 anni qui i ragazzi e le ragazze possono già guidare, seppure con un adulto a fianco, e che a 16 sono pronti per sfrecciare da soli con il sedere ben piazzato su motori ruggenti. Ma da qui ad esserne contenti ce ne passa... Del resto, da queste parti i giovanissimi... Continue Reading →
God bless football
Nel nome del BBQ, dei truck e del football. Ovvero, la sacra trinità in Texas. La stagione sta ripartendo, il che significa, per noi genitori di giovani giocatori, che il giovedì sera è impegnato in lunghe trasferte alla ricerca di stadi sperduti nelle campagne texane. Giovedì, ad esempio, la prima partita dell'anno ci ha chiamati... Continue Reading →
Fratelli d’Italia
C´è una cosa che mi sfuggiva e che ho realizzato solo oggi. Da quando sono arrivata ad Austin, ma soprattutto negli ultimi mesi, ho conosciuto una marea di italiani molto speciali. Vengono da ogni parte dello stivale, per lo più si sono trasferiti qui abbastanza da giovani, qualcuno ha fatto questa scelta coraggiosa passati... Continue Reading →
Goodbye
In un mondo in cui si cambia il lavoro come si cambiano le mutande, la parola d'ordine è una sola: mai affezionarsi. Inizio forse a capire perché gli americani mi sembrano sempre un po' "impermeabili" e distaccati. Come puoi innamorarti delle persone che incontri, se poi un'offerta di lavoro allettante, una città con più stimoli... Continue Reading →
Jobs Act
Come cercare lavoro negli Stati Uniti? Ho scoperto che non c'è bisogno di cercarlo. E' lui che trova te. Appena apri la porta del cuore (o di Linkedin), iniziano a piovere telefonate e mail. Letteralmente. E io sono anche una tra i pochi ad avere un curriculum proprio povero negli USA, perché la mia esperienza... Continue Reading →
Ma perché?
Come spesso accade, a darmi le lezioni più importanti è Leo. Adolescente, imperfetto, a tratti odiosamente polemico, scazzatissimo e, ultimamente, impoverito da un forzato accento romano, dono non richiesto dei suoi idoli rapper italiani. Madre e figlio, reduci da quattro settimane da urlo nel nostro Bel Paese, siamo tornati alla nostra routine texana. Allenamenti e... Continue Reading →
(un)Health care system
Prima di venire negli USA e di avere a che fare con la sanità americana, avevo in testa la scena di Sicko, di Micheal Moore, in cui un tizio si cuce una ferita in casa, da solo, con ago e filo, per non andare in ospedale. Insomma, lo sapevamo che qui curarsi è un... Continue Reading →
All you need is love
Inutile dirlo: quattro settimane sono volate. Sono riuscita a fare tutto quello che mi ero riproposta, tranne la visita al Cenacolo perché la lista d'attesa era fino a fine luglio, ma tutto il resto l'ho fatto, e l'ho fatto a modo mio, cioè con gioia. Con i miei amici e le mie amiche ho trascorso... Continue Reading →
Italian style
Ormai manco da un po' dall'Italia, quindi ho quella posizione privilegiata che mi consente di vedere meglio quelle manie, quei cliché, quegli stereotipi. Il mio termine di paragone sono gli italiani del nord, so bene che al sud la situazione è un po' diversa. Ecco, quindi le principali differenze tra l'americano del sud e l'italiano... Continue Reading →
See y’all
Tra poche ore partiamo per l'Italia. Ecco come voglio trascorrere le prossime 4 settimane: - una gita a un mare, uno qualsiasi, purché non sia marrone come quello di Chorpus Christi - una visita quotidiana al fornaio di via Don Minzoni a fare incetta di michette e sfilatini - aperitivi con la Tadi, come se... Continue Reading →