
Scegliere la casa? Prima, scegli la scuola!
Prima ancora di chiederti se vuoi vivere in una villa singola o in un appartamento, è importante scegliere la zona giusta. E qui in Texas la zona giusta è quella con la scuola giusta. Bisogna, quindi, essere selettivi sul tipo di scuola, perché è quella che porterà i nostri figli ad avere maggiori opportunità quando saranno adulti, soprattutto nella scelta del college.
Ci sono molti siti che ti possono aiutare in questo, io ho usato www.grateschool.org, ma probabilmente ce ne sono tanti altri. Scegli solo le scuole che hanno una valutazione alta se vuoi garantirti uno standard elevato. E, quando hai selezionato qualcosa, cerca di condividere la tua idea con altri italiani che vivono già qui.
Ci sono molti gruppi Facebook in cui ci si scambiano informazioni o consigli, sono utilissimi per beneficiare dell’esperienza di chi vive in Texas e ha familiarità con le dinamiche locali. Prima di trasferirmi, io mi sono iscritta al gruppo Italiani in Texas, e tutt’ora è fonte di informazioni utili e di ispirazione.
Per il resto, tutti i quartieri di Austin sono carini e vivibili, quindi la scelta diventa molto soggettiva. Ma se trovi una bella casa, in un quartiere che ti piace, ma con una scuola di bacino non all’altezza, dimenticala o te ne pentirai presto!
I siti di ricerca delle case sono tanti, io mi sono trovata bene con Zillow.
Villa singola o condominio?
Qui la differenza la fanno due cose: le finanze e i gusti personali. Normalmente, per una villa singola classica, con 3 camere da letto e 2 servizi, in una bella zona (cioè con scuole buone) servono circa 2.300 – 2.800 dollari al mese. Per un appartamento in condominio ne bastano anche 1.900 – 2.200. La villa ha dei costi di gestione un po’ più alti, ovviamente. I prezzi sono comunque indicativi. Fatevi aiutare da dei buoni realtor, magari Italiani, che conoscono anche da dove veniamo e possono immaginare dove ci sentiamo meno spaesati e più a nostro agio. I realtor non prendono soldi da chi compra o prende una casa in affitto, quindi andate tranquilli…
Comprare o andare in affitto?
Il mio consiglio è: prima in affitto, magari anche solo il primo anno, tanto per tastare il terreno, capire se la zona che si è scelta è quella giusta. Poi, se tutto fila come deve e decidi di fare un investimento, cerca la casa giusta da comprare tramite un realtor o sui soliti siti di ricerca case. Attenzione alle tasse di proprietà: possono far salire di molto la tua rata di mutuo, anche di più di 1.000 dollari al mese (12.000 – 14.000 dollari all’anno). E, neanche a ricordarlo, le zone più prestigiose, con le scuole migliori, hanno tasse di proprietà alte! Ad ogni modo, siti come Zillow ti fanno una simulazione di calcolo affidabile, quindi c’è solo da fare due conti con la calcolatrice e vedere se il portafoglio copre abbastanza 🙂
L`automobile? Oh yeah!
A Milano usavo il car sharing e la metropolitana, ma qui ad Austin vado in macchina anche a buttare la pattumiera. Prima di tutto perchè fa caldo e nessuno, ma proprio nessuno, si muove a piedi. Inoltre le distanze sono enormi, le strade sono infinite, quindi meglio dotarsi di un bel macchinone americano. Tanto più che la benzina costa (ad oggi) 0,83 dollari al litro e che non ci sono pedaggi autostradali, se non per prendere alcune strade veloci o le corsie preferenziali per chi ha tanta ma tanta fretta.
Le auto qui sono giganti in modo ridicolo. I Texani amano guidare i truck, tanto qui negli Stati Uniti non c’è il problema del riscaldamento globale, delle emissioni in atmosfera e di tutte le menate che ci facciamo in Europa. Loro sono i più forti del mondo, quindi fuck the pollution. Dimenticate, pertanto, l’idea di comprarvi una fighissima 500 Abarth, vendete l’anima al 4×4 e, per il weekend, concedetevi il lusso di sfrecciare vento nei capelli su una Corvette. Magari usata.
Iu spik inglish?
Se siete arrivati qui, sicuramente avete un lavoro e, quindi, sapete già l’inglese. Ma se vi state portando appresso anche una sorta di marito o di moglie che, invece, hanno qualche problema a capire quello che viene detto al supermercato, conviene correre ai ripari. Io, personalmente, ho frequentato delle classi all’Austin Community College, che ha un programma ESL (English as Second Language) di tutto rispetto, con dei costi molto contenuti. Ma studiare non basta! Uscite, cercate qualcosa da fare durante il giorno, fate volontariato, parlate e ascoltate il più possibile, così nel giro di pochi mesi la fascinosa parlata del Sud non sarà più un’accozzaglia di suoni biascicati, ma acquisterà sempre più senso. Almeno grammaticalmente parlando.
La sanità, anzi, l’INsanità americana
Qui arrivano i dolori. Auguriamoci di stare sempre bene, perché un sistema sanitario che si appoggia ad assicurazioni private e case farmaceutiche può solo generare grandissimi casini. Ad ogni modo, se avete un lavoro avete anche un’assicurazione medica, quindi in parte i danni sono contenuti. Scegliete solo medici e specialisti che fanno parte del network dell’assicurazione, altrimenti i conti sono salatissimi! Se vi capita di stare male, insomma, prima di farvi mettere le mani addosso, o anche solo prima che vi chiedano di dire 33, verificate con le assistenti dello studio se quel medico che vuole a tutti i costi visitare fa parte del vostro network. Se non è così, fate finta di niente, simulate una guarigione miracolosa e tagliate la corda prima che sia troppo tardi.
Alla fine credo che ci sia solo una cosa da sapere: tutti noi abbiamo un deductible, cioè un tetto massimo di spese sanitarie, oltre il quale provvederà responsabilmente l’assicurazione. Quindi, se il vostro deductible è, che so, 5.000 dollari, quella è la cifra massima che potrete pagare in un anno, non un dollaro in più. Personalmente non mi è mai successo di sforare il deductible, quindi non so se sia vero, ma tutti qui giurano che è così, quindi mi fido…
Il football
Qui, una religione, punto. Si parte da giovanissimi, con quella stranissima palla oblunga, e non si finisce più. A distanza di 4 anni io non ho capito ancora la maggior parte delle regole, ma a me basta andare alle partite in compagnia per mangiare e bere, che pare sia comunque l’attività preferita di tutti gli spettatori… Non so dirvi il motivo per cui un arbitro fischia il fallo, ma posso darvi indicazione sul miglior panino da comprare. Anche se non siete tifosi, però, se non avete un figlio che gioca a football quindi non avete occasione di vedere le sue partite, andate almeno una volta allo stadio dei Longhorn, la squadra universitaria locale. E non pensate che stia parlando della squadretta che potrebbe essere messa in piedi, che so, dalla Sapienza di Roma o dalla Bocconi di Milano: qui parliamo di uno stadio da 100.000 spettatori e di giocatori destinati all’NFL…roba seria.
Il clima
Avete presente l’eterna primavera? Dimenticatevela!
Qui si passa dall’inverno all’estate nella stessa giornata, con delle escursione termiche da deserto. I tornadi che scorrazzano per il Texas portandosi dietro case e auto, per fortuna lambiscono Austin, quasi sempre senza fare grossi danni. Ma quando piove, piove per davvero, i fiumi si ingrossano e, complice la presenza di colline, le strade si allagano che è un piacere. Impossibile dare indicazioni di massima, tipo che da marzo a ottobre fa caldo, o che ad agosto ci sono 40 gradi praticamente tutti i giorni…alcuni anni è stato così, in altri ha piovuto da settembre fino ad aprile, in altri ancora ha nevicato i primi di dicembre dopo aver fatto settimane con 35 gradi. Comunque una cosa mi sento di dirla. Le giornate buone, quelle in cui non patisci né il freddo né il caldo, sono davvero poche. Insomma, secondo me qui c’è un gran clima di merda.