Welcome to Austin – Texas

IMG_2818Se siete come me, appena vi hanno parlato del Texas avete pensato a:
– J.R. Ewin (anzi Gei Ar Iùin)
– le vacche
– i cavalli
– i cowboy
– gli scorpioni
– i serpenti a sonagli.
Tuttavia, Austin non è tutta qui: quasi un milione di abitanti, un territorio vastissimo, molto verde, pieno di parchi, giardini e corsi d’acqua.
La qualità della vita è alta, tanto che US News & World Report ha stabilito che per il 2019 Austin è la miglior città in cui vivere negli Stati Uniti. La numero uno, non ci sono storie.
I motivi principali, quelli che da Italiana io apprezzo di più, sono diversi:
– le scuole: in un panorama educativo un po’ traballante, le scuole Texane sono ottime, soprattutto se parliamo di High School, dove la necessità di avere didattica e contenuti si fa più pressante rispetto alla scuola media o a quella elementare. Ad Austin  ci sono due High School pubbliche che si piazzano al 28mo e al 37mo posto nel ranking di tutti gli USA, e sono rispettivamente LASA e Westlake. Non dimentichiamo che c’è anche la University of Texas, che nella superclassifica delle migliori università del mondo si guadagna un rispettabilissimo 31mo posto
le tasse: basse, bassisime. Non sono un’esperta di economia, ma il fatto che molte aziende si stiano spostando qui dalla California e che l’esodo di Californiani in Texas sia diventato oggetto di meme, mi dice che qualcosa di attrattivo dal punto di vista dell’economia c’è. Ad ogni modo, anche per una profana dei numeri come me è facile notare che le tasse sullo stipendio sono meno della metà rispetto all’Italia. E, last but not least, qui le tasse le pagano tutti!
paesaggi e vita all’aria aperta: fiumi, laghi, colline, boschi, foreste, sentieri…manca solo il mare! Per il resto, Austin è una città da vivere con la macchina fotografica a portata di mano, perchè offre sempre scenari, paesaggi e tramonti mozzafiato
– una dowtown molto…strana: non so se questo possa essere considerato un pregio, ma per chi vive qui lo è! Il motto di questa città è keep Austin weird, e infatti la città pullula di gente che definire naif è riduttivo. Di notte Austin si anima di luci e di gente, i ristoranti e i food truck diffondono ovunque profumo di carne e di spezie, nei locali risuonano le note dei cantanti folk. I sapori del sud, del tex-mex, le seduzioni del west, tutto prende forma nella movida di Austin. Molto bello per i giovani e gli studenti e per quelli, come me, che ogni tanto vogliono darsi alla pazza gioia
– il lavoro: siamo Italiani, abbiamo il mito del posto fisso e cresciamo con la consapevolezza che la disoccupazione è al 10% con tendenza a salire…qui resti disoccupato solo per scelta. Tua, non degli altri, come in Italia. Qui mandi i curriculum e ti rispondono, non solo, ti chiamano per un’intervista, non solo, facilissimo che ti assumono. Ad Austin il lavoro ti corre dietro finchè non ti acchiappa, per poi schiavizzarti come con il resto degli Americani…
– il football: ovvero, una religione qui in Texas. Il venerdì sera sale una febbre che Tony Manero, levati. Austin ha la sua squadra universitaria, i Texas Longhorns, e il suo stadio, una cosetta da 100.000 spettatori all’interno dell’Università. E’ un po’ come se in mezzo alla Bocconi decidessero di costruirci il Meazza, ecco. Anche se io il football lo capisco poco, è impossibile non farsi tirar dentro da canti, salti, grida. Insomma, mi sento quasi in curva Sud, come ai vecchi tempi…

Per concludere, c’è più di un motivo per far fagotto e venire qui. Ce ne sono anche tanti per restare dove si è, immagino… Ma se ormai si è deciso di lasciare il nostro Bel Paese, se si sa quello che si lascia, allora è bene sapere che quello che si troverà qui – ad Austin, in Texas – non è niente male.

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