Hazzard(o)

Quando Leo ha preso la patente, la prima cosa che abbiamo fatto è stata aggiungerlo all’assicurazione della nostra auto. L’assicuratore, un ragazzone americano tutto denti perfetti e vocione gioviale, ci ha sparato subito un bel preventivo sopra i 5.000 dollari all’anno per tutti e tre, e dato che a noi è caduta la faccia sulla sua scrivania per lo spavento, ci ha spiegato che il costo così alto è determinato dal fatto che nel nostro garage, oltre alla mia pacifica Jeep, c’è anche una di quelle cose che chiamano “muscle car”, e che il binomio adolescente + auto potente fa schizzare i premi assicurativi alle stelle. Io e mio marito, rigidi educatori all’italiana, abbiamo spiegato al dentone che Leo non avrebbe guidato la macchina potente, ma solo la piccola Jeep, e che quindi non c’era bisogno di far schizzare proprio niente. L’amico assicuratore ha riso, riso, riso tanto. E ha detto qualcosa tipo, siamo stati tutti adolescenti, sappiamo tutti che lui GUIDERA’ quell’auto, anche di nascosto, ma lo farà.

Mio marito voleva prenderlo a sberle perché, solo l’idea che il nostro distratto figliolo pubescente si sieda sulla sua macchina, gli fa venire la pellagra.
La sua bella auto, così simile al Generale Lee dei fratelli Duke…
La sua bella auto, che lui pulisce con 11 diversi prodotti…
La sua bella auto, l’unico sfizio che si sia davvero concesso in una vita di privazioni auto-inflitte senza motivo…
Quindi, la voglia di prendere a sberle l’assicuratore-eretico era forte, ma si è trattenuto e ha provato altre strategie. Abbiamo millantato origini Montessoriane, snocciolato referenze su quanto siamo fermi e rigidi, giurato col sangue (di Leo) che mai e poi mai e poi mai il giovane neo-patentato avrebbe cavalcato i possenti cavalli della Challenger corvina, ma niente. Alla fine abbiamo dovuto sottoscrivere il piano assicurativo da furto. E un po’, tornando verso casa, ridacchiavamo sotto i baffi all’idea che qui i ragazzi prendano le auto dei genitori di nascosto…Sì, perché è vero che anche il nostro Leo è cambiato rispetto al bambino telecomandato che abbiamo cresciuto, ma in nessun modo sarebbe capace di fare una cosa così irresponsabile, vietata, proibita.

Bene.
Lo scorso weekend, mentre io e mio marito bevevamo mojito sulle spiagge della Florida, il pubescente ha, di fatto, preso la Challenger di nascosto e ha fatto sgroppare i cavalli in un bel giro su tutte le colline di Westlake. Ha invitato amici ad assistere alla sua bravata, ha mostrato i muscoli alle ragazze della scuola e sono sicura che nel suo cellulare ci siano foto dello scempio compiuto. Ho detto di nascosto, ma forse non avrei dovuto dirlo, perché c’è ben poco da nascondere, visto che ha lasciato la prova tangibile del suo tradimento: un bel graffio sul paraurti, fatto entrando nel garage.

Il dentone aveva ragione.
Conosce meglio lui mio figlio, di noi.
Quello che non sa, è che il giovane traditore non guiderà fino al 2022. E, Maria Montessori, lévati.

6 risposte a "Hazzard(o)"

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  1. Chissà tuo marito!!! Anche il mio ha un auto sportiva datata che è il suo sogno realizzato… l’assicurazione è intestata solo a lui, nessuno di noi può guidarla. Un vero peccato perché è veramente un piacere. Mio figlio non la tocca, ne ha già distrutte due, troppo rischioso.

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